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martedì 30 giugno 2015

Palatoscettico

Dicesi palatoscettico :
 esemplare dotato di uno spiccato senso critico della papilla gustativa  e allergico a qualsiasi novità del genere enogastronomico che esuli dalla sua sfera di appartenenza territoriale (vedi cucina etnica) e rifugge da qualsiasi contaminazione della stessa (vedi cucina fusion)    .. Quando ne incontri uno c'è da stare all'erta , perchè non si palesa subito , ma devi sapere che non devi mai abbassare la guardia , pensando di averlo preso , perchè è un tipo tosto , dalla scorza dura e difficile da scalfire . Io ne ho incontrato uno quasi sette anni fa , rispondente alle suddette caratteristiche , ma l'ho subito smascherato.. Fatto sta che non sono fuggita , ma l'ho affrontato coraggiosamente e dopo un anno e mezzo l'ho pure sposato.
Se stai per fare la mia stessa scelta , preparati alla battaglia e con i miei consigli , riuscirai ad avere una tavola serena.
  1. Impara a conoscere i suoi gusti e fai una bella scorta in dispensa dei suoi ingredienti preferiti . Su questi costruisci una scelta di almeno tre piatti a pasto . Mio marito ama la pasta , la pancetta e le olive , quindi ruoto su carbonara , gricia , puttanesca oppure tonno e olive . Gli sembra di scegliere , ma sono io a veicolare il tutto !
  2. Non tentare di proporre una ricetta etnica , spacciandola per italiana , perchè se ne accorgerebbe immediatamente , guardandoti con malcelata antipatia . Opta sempre per un piatto del territorio , perchè il palatoscettico italiano non sarà mai un esterofilo .
  3. Occhio all'afrodisiaco : se la ricetta contiene un ingrediente a lui inviso , ti potresti ritrovare coperta di insulti , invece che di attenzioni . A questo proposito ricordo un meraviglioso tortino al cioccolato dal cuore fondente al sentore di peperoncino , che gli avevo preparato prevedendo una serata romantica : diciamo che non ha gradito l'accostamento di dolce e piccante e il dopo cena non è andato propio come avevo previsto ...
  4. Aprigli la porta della cucina oltre a quella del tuo cuore e alla fine l'entusiasmo e l'amore con cui cucini per lui lo farà avvicinare al tuo mondo . Trova delle ricette che lo coinvolgano e cucinate a quattro mani e , magari , alla fine potrà anche cucinare lui per te . Lo so che sembra impossibile , ma a volte succede e quando lui ci si mette , riesce anche ad essere più bravo di te..
  5. Accontentalo senza però dimenticare i tuoi gusti : a volte è bello mangiare ognuno cose diverse attorno alla stessa tavola , in fondo le differenze arricchiscono .
  6. Se capita che lui sia fuori per lavoro , come succede spesso a me , non abbatterti , trascinandoti per casa nel suo ricordo , ma sfrutta il periodo di assenza per ricaricare le tue batterie del gusto e vizia il tuo palato con quello che in genere non ti viene mai concesso di cucinare . Quando lui tornerà sarai pronta a ributtarti nella mischia con rinnovato slancio!
  7. Spera e prega che il palatoscettico non si tramandi di padre in figlio.. Per questo punto i consigli te li potrò dare solo fra qualche anno!

Se invece , una volta che hai scoperto di essere in presenza di tale esemplare , hai preferito la fuga al matrimonio , sappi comunque che non la passerai liscia , a meno di non entrare in clausura . In ogni uomo infatti si nasconde un palatoscettico , con sfumature e caratteristiche diverse , ovviamente , e per quanto loro tentino di negarlo , prima o poi salta fuori ! Destino di ogni donna che vuole una relazione stabile : gli uomini si prendono per la gola ! Parole di una santa donna !





domenica 28 giugno 2015

Una moglie non si arrende !

Mi avevano avvisata , ero stata avvertita che avrei avuto vita dura , ma ho sottovalutato il problema , lo riconosco ed ora ne pago le conseguenze .. Ebbene sì , ho sposato un romanista ! Uno che perde i sensi solo quando segna Totti , che prima di una partita gli si stringe lo stomaco almeno 48 ore prima e lo si può nutrire solo con iniezioni di Gricia o di Carbonara . Pensavo , tuttavia , che la cosa non fosse così grave , dal momento che il campionato , almeno d'estate , si concede una pausa e il calciomercato e i tornei estivi non portano i livelli di stress della stagione principale . Già , pensavo..e mi sbagliavo , perchè oggi 28 giugno , mentre portavo una tazza di the con una Fiesta a mio marito per colazione , mi si è presentata una visione terrificante , che mi ha gelato il sangue : Roma -Lazio , derby d'andata ! Ho fatto subito presente che era roba vecchia , aria fritta ,vista e stravista ..
" Ma adesso Totti segna due goal e uno anche in rovesciata !" mi dice lui con quel faccino da piccolo monello entusiasta . Non mi rimane che ritirarmi in cucina e pensare al contrattacco : la prima cosa che vorrei fare è disdire l'abbonamento Sky , ma mi ricordo che è intestato a lui e lascio perdere.. Poi reagisco e penso che Francesco Totti e l' AS Roma non possono averla vinta ancora una volta , perchè una moglie non si arrende , non si lascia rubare così il marito da una partita in differita , mai e poi mai ! All'attacco : accensione forno , imbraccio le fruste e con uova , cocco e cioccolato mi metto a lavorare per riprendermi il marito ! In quarantacinque minuti , tu , caro Totti , avrai anche segnato due reti , ma io ho sfornato un pan di Spagna , trenta biscotti e ho fatto due creme pasticciere : una al cioccolato e l'altra al cocco .. Stavolta ti ho purgato io ! Infatti mi è bastato aggiungere una semplice pasta per mettere in tavola un bel pranzo e riconquistare così la mia dolce metà e le sue attenzioni.. fino alla prossima partita almeno..
Menù di una moglie indomita
Penne all'amatriciana
Torta con farcitura Bounty
Biscotti al cocco

Torta con farcitura Bounty

Ingredienti
per una torta da 4 persone

Per il pan di Spagna
4 uova
35 gr di burro fuso
110 gr di zucchero semolato
100 gr farina 00
un pizzico di sale
Per le creme
250 ml latte
2 tuorli
25 gr farina di riso oppure 20 gr farina 00
65 gr di zucchero semolato
una bacca di vaniglia o estratto di vaniglia
2 cucchiai di cocco rapé
30 gr cioccolato fondente

-Accendi il forno a 180° modalità statico.
-Monta con un frullino elettrico le uova e lo zucchero (puoi farlo a bagnomaria , bastano 10 min) fino a quando il composto non sarà gonfio e spumoso.
-Aggiungi la farina setacciata e il sale , mescola con un cucchiaio di legno o una spatola dal basso verso l'alto e controlla che la farina si sia amalgamata e non depositata sul fondo della ciotola. A questo punto aggiungi il burro fuso freddo a filo e mescola fino ad incorporarlo.
-Inforna per 30 min e prima di sfornare fai la prova dello stecchino : affondalo nel centro del dolce e se esce pulito , vuol dire che è cotto . Sforna e fai raffreddare .
-Prepara la crema : metti sul fuoco un pentolino col il latte e una bacca si vaniglia incisa per la lunghezza (oppure 2 cucchiaini di estratto di vaniglia) e fai scaldare (non deve bollire).
-Nel frattempo sbatti le uova con lo zuccchero e aggiungi la farina , fino ad amalgamare tutti gli ingredienti. Unisci il latte caldo , dopo aver tolto la bacca , mescola e rimetti tutto sul fuoco , finchè la crema non si addensa , senza smettere di mescolare.
-Versa la crema in due ciotole separate : in una aggiungi il cioccolato spezzettato , nell'altra il cocco . Copri le creme con della pellicola direttamente a contatto per evitare che si formi una sgradevole pellicina sulla crema e fai raffreddare.
-Taglia il pan di Spagna in 4 ir orizzontale e farcisci uno strato con la crema al cioccolato e l'altro con quella al cocco . Guarnisci con zucchero a velo.

P.S L'ho chiamata così , perchè mangiandola mi ha ricordato vagamente il sapore del Bounty. In questo periodo è meglio conservare la torta in frigo .

venerdì 26 giugno 2015

Romantic dinner all'italiana

In questa settimana ho guardato spesso "Dinner date" : un format targato U.K (in onda su Sky uno) in cui vengono organizzati degli appuntamenti al buio , che si svolgono durante una cena a due . Il/ la single di turno sceglie chi vuole incontrare leggendo cinque menù di tre portate ciascuno che gli vengono proposti da altrettanti pretendenti : due vengono subito scartati , mentre i restanti tre vengono assaggiati nell'arco di una serata romantica . Chi ha ideato il menù lo cucina , sperando di trovare l'anima gemella . L'idea in generale mi piace , ma quando poi vedo la realizzazione delle ricette penso che non riuscirei a mangiare granchè : grandi "mappazzoni" di carne o pesce con un mix di verdure letteralmente ammontonati sullo stesso piatto e per dessert brownies a profusione . Insomma grandi quantità , ma la classe lascia a desiderare .. Strano perchè quando si organizza una cena romantica , soprattutto fra le mura di casa , l'apparenza conta e secondo me è indispensabile , insieme alla sostanza e alla chimica ovviamente , al raggiungimento del propio obiettivo : la conquista della preda . Poi però penso che sono troppo severa con questi giovani trentenni d'oltremanica , io in fondo ragiono da italiana e sul cibo , ça va sans dire , non ci batte propio nessuno , ce l'abbiamo nel dna , fin dall'utero materno : un richiamo ancestrale che ci segue e ci tormenta finchè non gli cediamo , abbandonandoci e perdendoci nelle voluttuose spirali del gusto .
Quindi , vediamo un po'.. come organizzare una cena romantica? Come la farebbe un'italiana ? Dal momento che mio marito l'ho preso per la gola , penso di poter dire qualcosa in merito all'argomento , qualche piccolo suggerimento basato sui miei successi , ma soprattutto sui miei errori , perchè è vero che sbagliando si impara , ma è anche vero che a volte la prima impressione può fare la differenza..

La scelta del menù. 
  • Un piatto deve essere buono , non deve per forza essere chic o alla moda , ma deve soddisfare prima di tutto il palato. Quindi cerca di conoscere i gusti di chi cenerà con te per non sbagliare  . Ricordo di aver domandato a mio marito , la prima volta che l'ho invitato a cena a casa mia , quale fosse il suo piatto preferito e la risposta è stata la pasta alla carbonara : da quel momento ho affinato la tecnica e gli ingredienti di preparazione e la ricetta che cucino ora è lontana anni luce dal piatto di quella sera , è qualcosa che è cresciuto ed è cambiato insieme a noi .
  • Se è la prima cena che organizzi , cerca di scegliere delle ricette in cui ti senti sicuro nell'esecuzione e prepara tutto quello che è possibile in anticipo , evitando di arrivare stressato all'appuntamento e di passare più tempo davanti i fornelli che con il tuo ospite .
  • Non optare per un menù con più di tre portate , deve saziare , ma non mettere al tappeto , ovviamente se vuoi che ci sia anche un dopo cena... I miei prevedono un antipasto leggero , un primo piatto e un dessert .
  • La presentazione : quando il buono si unisce al bello hai fatto Bingo . Un piatto si mangia prima di tutto con gli occhi , quindi presta sempre attenzione all'impiattamento e alle porzioni . Io servo la pasta nei piatti piani e non nei fondi , è una preferenza personale , ma mi permette di servire una giusta porzione senza caricare troppo il piatto .
  • Il vino : non è una scelta scontata e semplice , se non hai particolari preferenze . Ti consiglio comunque un vino a tutto pasto per una questione di praticità . Ti riporto le mie scelte : prosecco di Valdobbiadene (Carpenè Malvolti o Le Fade) se faccio pesce o pasta leggera con verdure ; Chianti classico (La vittoria della selezione Iper)  in tutti gli altri casi  , soprattutto se concludo con un dessert al cioccolato. Comunque non esagerare mai con le gradazioni dei vini a meno che tu non voglia che il tuo ospite cada in un sonno profondo sul tuo divano appena terminata la cena..
L'atmosfera
  • La mia casa non è grande , ma ha un micro-balcone affacciato sui campi e un camino , quindi mi risolve già il problema in ogni stagione . Se non hai nè l'uno nè l'altro trova un angolo della casa , anche insolito , l'importante è creare l'atmosfera giusta . Io trovo molto intimo cenare in cucina , oppure se siete amanti dell'etnico anche su un tavolino basso direttamente sul tappeto . Non esagerare con le candele , basta un tocco e soprattutto attenzione al loro profumo : non deve essere troppo forte per non disturbare il tuo ospite e per non contrastare col profumo delle pietanze.
  • L'apparecchiatura : semplice ed essenziale , curata , ma senza fronzoli , deve invitare a sedersi non intimorire e mettere a disagio . Quindi il consiglio è di apparecchiare e guardare il risultato da lontano come se entrassi in casa tua per la prima volta : può sembrare scontato , ma una prospettiva diversa a volte aiuta a vedere le cose in un modo diverso da quello a cui siamo abituati.
Il resto è tutto quello che non si può spiegare e che riguarda la chimica , le affinità , il gioco di sguardi.. Ma sai  qual'è il bello ? Che uno ci prova , poi può andare bene o male , ma nel provarci , nei preparativi , dalla spesa a quando ti siedi a tavola , è una parentesi di attesa in cui pregusti il piacere . Ti rendi conto che davvero l'attesa del piacere è essa stessa il piacere . Ti auguro di avere tante cene romantiche all'italiana , cioè di avere dei momenti in cui non lasci niente al caso , ma ricopri la persona che ti guarda negli occhi di tutte le attenzioni di cui sei capace . Amore , buon cibo e gusto della vita : penso che siano gli ingredienti imprescindibili per una romantic dinner all'italiana.. da fare in tutto il mondo !

lunedì 22 giugno 2015

Metti una giornata a Expo.. #2

Ci sediamo e scorriamo il menù
, molto fast food , penso , ma i piatti che ci girano intorno sembrano comunque molto curati . Al tavolo vicino infatti arriva un tagliere con un barattolo di vetro , tipo quelli Ikea per la pasta , usato come contenitore per l'insalata e shakerato al tavolo dal cameriere , che ne versa il contenuto nel piatto , il tutto è servito con focaccia . Ordiniamo anche noi : alla fine si opta per due hamburger di maiale con insalata , pomodoro , cetriolini e formaggio olandese ; il bere arriva subito e mio marito sembra molto soddisfatto della sua birra .
Ore 13.59 temporale in arrivo : è bello guardare il cielo che preannuncia pioggia da una rassicurante tensostruttura a vetri . In lontananza una porzione di albero della vita fa capolino da un angoletto e con la sua corte di giochi d'acqua ci guarda pranzare , mentre scorrono lente le immagini dei canali di Amsterdam sul grande televisore di fronte a noi.                                      Finalmente cibo! Mi piace questo tagliere : l'hamburger sarà 150 gr o anche più , servito nella focaccia e con i cetriolini e la salsa cocktail è molto gustoso e , in breve , viene letteralmente "spazzolato".
Il tutto si conclude con un caffè per Gabriele , che mi cede gentilmente il triangolino di cialda al caramello e cannella che lo accompagna . Costo dell'operzione pranzo : 34 €. Ora si parte in direzione del padiglione Italia , preparati alla lunga coda , ma quando arriviamo , grande sorpresa : il mio pancione non passa inosservato e , tramite un comodo ascensore riservato , entriamo nella prima sala , che è dedicata a uomini donne (uno per regione)  paladini dell'eccellenza italiana e innovatori in fatto di agricoltura ed enogastronomia . Per la Lombardia c'è Matteo Brambilla , che ha scelto l'oltrepo pavese per la sua vigna/cantina avveniristica , mentre la Liguria è rappresentata da Ertan Bellolari , albanese di nascita , che lavora la cultivar taggiasca (la mia preferita) e vuole realizzare il sogno di portare il suo olio direttamente al consumatore. Per scoprire gli altri clicca qui. Lasciamo così la sala del "saper fare" e un dissestato percorso costellato da luci strobo ci ammonisce sulle conseguenze della "crescita senza regole", creando un senso di fastidio e disagio in netto contrasto con la successiva sala tutta schermi che ci risucchia letteralmente in un vortice di bellezza : immagini delle innumerevoli opere d'arte disseminate sul territorio italiano e proiettate come un caleidoscopio sulle pareti , il soffitto e il pavimento della sala ( meno male che ho bevuto solo acqua! ) . Di tutta questa meraviglia non conosco quasi nulla , il segreto viene svelato nella parte successiva dove ai capolavori ammirati poco prima viene dato un nome e un luogo di appartenenza ; penso che ho ancora tanto da scoprire di questo meraviglioso paese a cui sono fiera di appartenere ! Prima di uscire ci concediamo un altro lusso : un percorso sensoriale al buio ; catapultati in un mercato siciliano abbiamo riconosciuto i frutti e gli ortaggi al tatto e sentendone il profumo , guidati da Federica , una ragazza non vedente che in 15 minuti è riuscita a concentrare la nostra attenzione sui quattro sensi che ci rimanevano , ma mi ha comunque fatta sentire sicura nonostante non fossi abituata ad una situazione così . Usciti abbiamo trovato una sorpresa che non svelo , perchè se non ci sei ancora stato ad Expo , non te la voglio rovinare . Le idee per il futuro concludono il padiglione Italia e prima di uscire facciamo un giro nello store ufficiale dove sono in vendita anche i prodotti di Peck , che fra l'altro occupa il quarto piano con il suo ristorante. 
Quando si esce è tanto caldo e allora "Respira e goditi il padiglione Austria" : immersi nella frescura di un vero bosco , spezziamo la calura e sono indecisa su cosa gustare , visto che abbiamo trascorso quasi due ore a palazzo Italia , mi è venuto un certo languorino .
Vengo subito calamitata da un invitante strudel , ma poi opto per un piccolo gelato ai sentori del bosco (2€) , che prendo dal freezer in una scatolina , quasi fosse un gioiello . Gustoso e rifrescante mi rigenera e ripartiamo nel nostro giro , dopo aver ricaricato le scorte d'acqua alle fontanelle austriache.
Sono ormai passate le 5 p.m e la stanchezza comunque si fa sentire , facendoci saltare i padiglioni con troppa coda , anche se per l'Ecuador abbiamo fatto un' eccezione : solo 10 minuti di attesa in fondo , per un percorso molto curato fra i quattro mondi e quattro climi di questo paese fiero della propia evoluzione culturale in atto da tempo.
Bello il negozio di prodotti tipici con cioccolato e zafferano a farla da padroni , ma se ci ritorno mi compro un vero panama!
 
Con Qatar , Oman e Marocco si conclude il tour : li volevo propio visitare perchè mi attiravano già solo a vederli dall'autostrada e le mie attese non state deluse ! Tutto mi affascina a partire dall'architettura , in particolare il Qatar con il suo cestino-gioiello-paniere che troneggia sulla sommità del palazzo
Paesi caparbi che non si sono rassegnati alla penuria d'acqua , cercando modalità di coltivazione alternative e che valorizzano le loro tipicità come il miele , la rosa e per il Marocco anche l'ostrica e le olive. La loro cucina è frugale e fatta di piatti semplici . Mi sarabbe piaciuto cenare in Qatar , ma ho avuto un secco dieniego dal "palatoscettico" al mio fianco e a malincuore ho lasciato questo meraviglioso mondo . Ne ho capito solo in seguito  il motivo , quando mi sono accorta che mio marito puntava deciso allo spazio della birra Moretti e si è gustato una "regionale toscana" in tutta calma , nonostante intorno a noi ci fosse aria da diluvio universale . La temperatura sarà calata di 10° e la gente corre a ripararsi , noi si va all'abero della vita a vedere lo spettacolo dei giochi d'acqua , sulle note di Vivaldi e Jovanotti . Sento freddo , ma fingo indiffererenza , anche se ho una giacchetta nella borsa..Motivo : ho appena fatto un tatuaggio all'henné in Qatar e non si è ancora seccato e non lo voglio assolutamente rovinare , perchè mi dovrà durare almeno per 15 giorni . La pioggia comunque non accenna a smettere , anzi , intesifica la sua furia , diventando ben presto una bomba d'acqua , creando un fuggi fuggi generale . Tutti nel padiglione Liguria ! Cavoli , non se l'aspettavano tanta gente così e allora ritirano i tablet dalle pareti ! Ma sono sono le 20.30 - penso- chiudono ora ? Appena si può usciamo , io ho fame e ripropongo il Qatar , ma visto che ho già scelto per il pranzo , accetto la proposta di mio marito e si ritorna in Belgio , che in fondo si trova vicino alla nostra uscita . Entriamo ed è un caos , perchè la pioggia si è rivelata vera guastafeste , mettendo fuori uso il dehors con i vari tavolini . Ci dicono che il ristorante è al completo , ma i nostri occhi sono più lunghi dei loro : c'è un piccolo tavolo per due nel mezzo della sala , solo ed abbandonato e così ci fanno sedere , perchè di fronte all'evidenza e a una donna incinta.. Noto che i camerieri sono in buon numero in proporzione alla clientela , ma tuttavia è il regno della disorganizzazione : ci apparecchiano senza pulirci il tavolo , ma il maitre prontamente rimedia . Il menù non prevede molti piatti : buon segno  e ordiniamo due spezzatini alla fiamminga con acqua e birra . L'attesa è davvero lunga e l'unico cameriere che parla italiano si scusa col tavolo a fianco , svelando che è il primo giorno di apertura del ristorante e che i clienti sono arrivati tutti insieme , creando un po' d'impasse in cucina . Penso che non sia una giustificazione plausibile , dal momento che i piatti escono , ma purtroppo non sanno chi li abbia ordinati e allora li scambiano , proponendoli come omaggio della casa ai tavoli che aspettano da più tempo . A noi viene portato un antipasto con burro salato e olive , un mix italo-fiammingo molto azzeccato ; purtroppo però , quando si aspetta troppo , anche la fame si stanca e passa e quando arrivano i nostri spezzatini non ne possiamo godere appieno .
Peccato perchè sono squisiti : la carne si scioglie in bocca come burro e le patatine fritte hanno la giusta croccantezza fuori e il sapore della patata al cartoccio all'interno .
Spendiamo in totale 39€ , loro si scusano davvero tanto per il ritardo e ce ne andiamo riguardando le meravigliose sculture di cioccolato viste dieci ore prima . Chiudiamo come abbiamo aperto , perchè ormai i padiglioni sono quasi tutti chiusi e insieme ad una sana stanchezza ci accompagnano all'uscita . Una volta alla macchina riguardiamo Expo da fuori e ora riconosciamo tanti luoghi e alla fine di questa giornata ci sentiamo felici .
Grazie Expo , perchè ci hai fatto conoscere tanti mondi a noi finora sconosciuti , grazie perchè ci hai stimolato , ma non saziato , dandoci la voglia di tornare ancora ; grazie a tutti coloro il cui lavoro ci ha permesso una giornata spensierata , soprattutto alle forze dell'ordine che hanno vigilato su di noi dentro e fuori Expo . Grazie ragazzi e arrivederci a presto !



giovedì 18 giugno 2015

Le penne di Gabriele

No , non sto parlando di quelle che ha in testa al mattino , appena sveglio e che lo
fanno assomigliare a un gufo reale , ma penne come formato di pasta , che sono anche le sue preferite . Oggi alle ore 12.15 , mentre stiro le ultime cose , provo ad accennare la questione pranzo , ma non vengo nemmeno calcolata , quindi lascio perdere , perchè tanto non c'e peggior sordo di chi non vuol sentire.. In fin dei conti so che la fame lo prenderà all'improvviso  e allora sarà costretto ad affrontare la cosa seriamente . In effetti così è : si alza di scatto e mette sul fuoco una pentola con circa 4 litri d'acqua da far bollire ; mi permetto di far presente che io la pasta non la voglio , ma la rivelazione lo lascia indifferente . Scartabella on line per trovare chissà cosa , avvolto in un alone di mistero , ma si deve arrendere : chiude di scatto il pc e pronuncia una delle frasi che preferisco :"Mi serve il tuo aiuto , amore". Ci dirigiamo a grandi passi  verso il frigo da cui lui estrae un pezzetto di pancetta (che in casa non manca mai) e del taleggio comprato ieri : questo è tutto ! Sogghigno per la semplicità della questione , ma non lo do a vedere , anzi sono prodiga di consigli che lui segue alla lettera come un bravo scolaretto.. Alla fine ne risulta un buon piatto che lui mangia avidamente come un bimbo felice , mentre al telegionale passano le immagini di Michelle Obama in visita ad Expo e dico ad alta voce :"C'è sempre una grande donna a fare la differenza!".  

Penne di Gabriele


Ingredienti
per una persona affamata

85 gr di penne
30 gr di pancetta affumicata
65 gr di taleggio
un ciuffo di prezzemolo tritato

-Fai bollire una pentola d'acqua , nel frattempo scotenna la pancetta e tagliala a listarelle . Togli la crosta al taleggio e taglialo a dadini.
-Butta la pasta , fai rosolare la pancetta in una padella a fiamma media , schiacciando la parte grassa con una forchetta . Quando mancano due minuti alla cottura delle penne , aggiungi il taleggio alla pancetta , allontanando la pentola dal fuoco , allunga con un cucchiaio di acqua di cottura della pasta , fino ad ottenere una crema.
-Scola la pasta e fai saltare con il condimento a fiamma bassa.
-Impiatta e rifinisci con il prezzemolo tritato.
Dopo 5 minuti..
 

mercoledì 17 giugno 2015

Metti una giornata a Expo..#1

Lunedi 15 giugno 2015 è il giorno stabilito per Expo e tutto è stato preparato con cura nei giorni precedenti onde evitare soprese dell'ultimo minuto : biglietti acquistati tramite punti Esselunga (con un forte risparmio rispetto al prezzo intero) , convertiti in data fissa e parcheggio a Rho-fiera già prenotato e pagato da sabato sera. Ciliegina sulla torta : la pioggia del giorno prima , che ha smorzato quella calura insopportabile dei giorni addietro. Morale, alle 9.45 si parte, mio marito e io, col mio pancione, un paio di jeans- leggins molto comodi (soprattutto sul giro vita) , una canotta e una grande borsa con scorte idriche. Tutto fila liscio perchè nel giro di 20 minuti arriviamo e parcheggiamo, solo 10 minuti per percorrere il sottopasso fresco e coperto che porta all'ingresso di Expo. Possiamo già saltare le code della biglietteria e gli attenti volontari , notando il mio "carico sporgente" ci dirottano verso la corsia d'entrata con precedenza : mi sento già una privilegiata.
Il padiglione zero si staglia davanti a noi come una grandiosa porta d'ingresso a un mondo magico: richiamo alla mente le immagini del suo interno viste in televisione e decidiamo , seppur a malincuore, di passare oltre per non affrontare già da subito una lunga coda. Aggiriamo quindi il "Divinus halitus terrae" ed eccoci già subito immersi in un caleidoscopio brulicante di persone , culture , profumi e colori che non aspettano altro che farsi scoprire da me. Sono desiderosa di immergermi e di nutrirmi di tutto questo, almeno per le prossime undici ore non voglio pensare ad altro e iniziamo il nostro giro senza un programma o una meta , ma con la sola voglia di saziare la nostra curiosità!
Ci sembra rispettoso iniziare con il Nepal e siamo subito catapultati in un tempio induista curatissimo nei suoi lignei dettagli architettonici.
Il Belgio segue subito dopo : un altro mondo rispetto al precedente con un profumo di legno che ci accompagna per una leggera salita che si fa volentieri , per ammirare un maitre chocolatier all'opera, circondato dalle sue sculture di cioccolato. Cioccolatini, birra e gioielli esposti in vetrina a sottolineare le eccellenze del paese. Comprerei volentieri una scatola di "Guylian", i nostri cioccolatini preferiti, ma il caldo delle 11.15 a.m , mi scoraggia subito!
Comunque seguiamo questa scia golosa e ci tuffiamo nel cluster di cacao e cioccolato e per la prima volta vedo dal vivo una fava di cacao, c'è anche profumo, ma proviene dai vari chiostri a tema, posizionati tra i vari paesi: cioccolata calda al peperoncino, blocchi di farro fodente e variegato banana mi catturano..meno male che c'è mio marito che mi riporta alla dura realtà, trascinandomi al prossimo padiglione!
Regno Unito: veniamo accolti da un labirinto di erbe efiori di campo e non ci capisco molto e la frase dietro le mie spalle "Bisogna chiamare il nonno, che c'è l'erba da tagliare!", mi fa intuire che non sono l'unica. Tante arnie in legno alla fine del percorso: ci guardo dentro e ci vedo il logo di Masterchef e ci capisco ancora meno.. Colonnine da cui si sente il ronzio delle api ci attirano alla base di un' avveniristica torre di alluminio e plexiglas , che forse vuole riprodurre un alveare umano, su cui saliamo: bella la vista e la terrazza su cui si può degustare il fish and chips. Chiedo scusa ladies and gentleman, ma sono un po' perplessa da tutto ciò...
Meno male che c'è l'Ungheria a rinfrescare i miei neuroni con suoni e immagini di cascate di acqua cristallina in un padiglione molto semplice, ma ricco di tradizione: due ricamatrici e un pittore di manufatti in legno fanno da cornice ad un futuristico pianoforte a coda che sembra voler prendere il volo. "Siete cio' che mangiate e ciò che bevete" , recita il motto a caratteri cubitali scritto sulla parete, mentre decine di mazzi di peperoncino colorano e profumano con un leggero pizzicore tutto il soffitto. Al piano superiore terrazza- ristorante con gulash. Brava Ungheria: tanto buon gusto!
Arriva uno dei momenti clou della giornata: il padiglione del vino con le sue 1.400 etichette! Devo dire che è bellissimo, a partire dal percorso che coinvolge i quattro sensi (che sono anche i soli che mi posso permettere!) al piano inferiore : la frescura , come se si fosse in una vera cantina , i colori del vino in altrettante bottiglie e i profumi ricreati in apposite teche, il tutto avvolti da una musica operistica che inebria la mente e il cuore.
Al primo piano c'è la degustazione, ma io mi devo astenere, osservando e invidiando mio marito, che invece con soli 10€ si è accaparrato una scelta di tre nettari degli dei da assaporare, nonchè un calice di vetro che si terrà di ricordo..Comunque lo seguo e lo consiglio: 1-Brunello di Montalcino "Camigliano" . Cerco a questo punto nella zona " Grandi marchi e Gran Cru" il mitico Sassiccaia, (e quando ci ricapita di assaggiarlo?) ma, non trovandolo, chiedo a una sommelier, che mi fa capire che un'etichetta del genere non ha bisogno di pubblicità, quindi non è presente nella scelta. Peccato, penso, in fondo un po' di bellezza alla portata di tutti ogni tanto non farebbe male.. 2-Guidalberto tenuta san Guido (stesso produttore Sassiccaia a quanto ci dicono) 3-Schioppettino di Prepotto (il mio preferito dopo il Chianti classico). Usciamo e guardando il sorriso un po' ebete di Gabriele, penso che sia molto soddisfatto della visita.. Il padiglione in effetti è davvero ben studiato e lo consiglio come tappa obbligata di Expo!
I cugini d'oltralpe ci accolgono a casa loro e sono davvero curiosa, dal momento che ne avevo sentito parlare molto bene.
In effetti è così: bel padiglione con un percorso fra le colture tipiche delle varie regioni di Francia, mentre all'interno bottiglie, mestoli , piatti e pentole appesi alle pareti e in bella vista nelle teche, come a ricreare un' immagine di fattoria di lusso. Bella l'idea delle cupole sensoriali, fra cui quella che riproduce le voci degli chef e il rumore di una cucina; molto chic i nomi degli chef stellati, ognuno accanto ad una costellazione.
 Penso che alle 13.50 ho fame e al piano superiore ci attende il "Café des chefs": leggendo il menù giudichiamo i piatti abbordabili per le nostre tasche, non così purtroppo per le bottiglie in carta e , non vedendo la possibilità di singoli calici, desistiamo. Lì a fianco i cordiali Paesi Bassi ci aspettano con la loro eat street , piena di furgoni del gusto e il ristorante al coperto e al fresco in cui ci sediamo..
Continua..

domenica 14 giugno 2015

Italia spaccata in due..

Oggi va così : al nord nubifragi e sentito calo termico , mentre al sud tanto sole , caldo e tutti sulle spiagge . Se ripenso alla passata domenica in cui si boccheggiava nell'afa padana dei 30° e la vicina piscina era presa d'assalto da orde di lucertole bisognose di ustioni , sembra che ad oggi siano passati mesi , invece di una settimana .
Sfortunata parentesi per tanti , ma non per una come me , che in una giornata plumbea come questa ha deciso di fare la lista delle cose cose positive , che certo non avrebbe potuto realizzare in una pigra domenica di calura : in sostanza faccio di necessità virtù.
 Cose positive di una domenica quasi autunnale di metà giugno:
  1. Ho dormito un sacco e bene , al contrario delle ultime notti passate a sudare ascoltando il canto d'amore di due pavoni scappati dal vicino parco (e ti assicuro che la cosa non è per niente piacevole!).
  2. Mio marito odia il caldo , quindi oggi niente piattole che si trascinano per casa in cerca di refrigerio.
  3. Niente condizionatore = risparmio energetico.
  4. Idee chiare a pranzo con un accostamento poco estivo : funghi e pancetta.
  5. Posso usare il forno senza sentirmi in colpa : stasera pizza (l'impasto già lievita in cucina).
  6. Domani ad Expo staremo al fresco e gireremo fra i padiglioni senza arrancare fra afa e cemento !
Mi fermo qui , ma ti confesso che una fiammatina al camino.. Scherzo ovviamente e comunque è solo una parentesi che mi farà apprezzare ancora di più l'estate che , almeno da calendario , ci attende . Del resto "ogni melone , la sua stagione ".. e si sa  che ogni proverbio nasce dalla saggezza popolare , in questo caso anche contadina , quindi io ci credo : w l'estate !

Sigarette porcini e pancetta

Ingredienti
per 2 persone

150 gr pasta tipo sigarette
70 gr pancetta affumicata
30 gr di porcini secchi
1 cucchiaio di Parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di pecorino romano grattugiato
sale e pepe q.b
un ciuffo di prezzemolo tritato

-Metti i funghi a bagno in una ciotola e coprili con acqua tiepida per almeno 30 min.
-Metti sul fuoco la pentola per la pasta.
-Scotenna la pancetta e tagliala a listarelle , grattugia i formaggi , strizza i funghi e taglia anche questi a listarelle (tieni da parte la loro acqua).
-Butta la pasta , nel frattempo fai rosolare in una larga padella la pancetta , una volta colorita aggiungi i funghi e regola di sale e pepe . Abbassa la fiamma a continua la cottura , aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di ammollo dei funghi , in modo che il tutto non si asciughi troppo.
-Poco prima di scolare la pasta , preleva una tazza di acqua di cottura , quindi scola la pasta e fai saltare nella padella con i funghi e la pancetta. Ultima con i formaggi e il prezzemolo , allunga con qualche cucchiaio di acqua di cottura , fai saltare ancora e servi subito .

giovedì 11 giugno 2015

Giovedi gnocchi..

..venerdi pesce e sabato trippa : così vorrebbe il proverbio almeno e io questa sera prendo gnocchi e pesce e li unisco , per la trippa , invece , direi che i tempi non sono ancora maturi.. Gli gnocchi mi piacciono , perchè mi riportano alla mia infanzia , quando li faceva mia mamma e ricordo che era sempre una festa : prendevo la mia sedia e ci salivo in piedi per vedere meglio la meticolosa preparazione , quasi fosse un rito e ci si spintonava con mio fratello e mia sorella per avere il posto migliore e godersi lo spettacolo . Aspettare con impazienza  le patate che sobbollivano , vederle scendere  in riccioli sul piano della cucina e poi unirsi alla farina come una sposa al suo velo nuziale ; rubare poi , di nascosto , quei piccoli bocconi ("ti fanno venire i vermi" mi si diceva per scoraggiare la mia golosità) , mi faceva stare bene , perchè le preparazioni che richiedono tempo prima di essere messe in tavola , ti fanno capire che c'è qualcuno che si prende cura di te , che nonostante i tanti impegni e le cose da fare , trova il tempo di coccolarti , anche così.. Oggi , invece , ci sono i miei nipoti a sprizzare gioia da tutti i pori solo a sentire la parola "gnocchi" ed è bello guardarli mettersi il grembiule e aiutare la nonna , le mani e la facce sporche di impasto in una nuvola di farina. Gli gnocchi sono un atto d'amore e infondono tanta gioia a coloro i quali sono destinati : è un sapore che inizi a pregustare molto prima di assaggiarli e ti rimane impresso nella mente e nel cuore , soprattutto quando ti accorgi che il tuo ruolo sulla scena sta cambiando , che sei tu ora a prenderti cura di qualcuno , a guardare un faccino felice e ansioso di poterti aiutare.. "Ridi , ridi , che la mamma ha fatto li gnocchi!".
 

Gnocchi con gamberi e perini

Ingredienti
per 2 persone
 
Per gli gnocchi
300 gr patate
70 gr farina 00
un pizzico di noce moscata
sale q.b
Per il sugo
200 gr di pomodori perini
2 gamberoni
4 code di mazzancolle
uno spicchio d'aglio
sale e pepe q.b
peperoncino q.b
olio evo
3 rametti di origano fresco
 
-Metti le patate in una pentola, coprile d'acqua , aggiungi un pochino di sale grosso e falle bollire per circa 30/40 min. Verifica con uno stecchino che siano cotte , togli la buccia e schiacciale con lo schiacciapatate , lascia intiepidire su una spianatoia.
-Aggiungi la farina , il pizzico di nocemoscata e il sale , lavora velocemente fino a creare un impasto compatto. A questo punto dividi l'impasto , forma dei filoncini e tagliali a tocchetti , poi con le mani infarinate dai la forma di palline. Lascia gli gnocchi su un piano infarinato.
-Taglia i perini in due o in quattro , pulisci i gamberoni e le code di mazzancolle , togliendo carapace e budello e tagliale a pezzetti.
-Metti una pentola sul fuoco con abbondante acqua e quando bolle salala.
-In una larga padella soffriggi l'aglio in tre cucchia idi olio evo , aggiungi i pomodorini e cuoci per 5 min a fiamma media. Spremi le teste di gamberoni nel sugo e aggiungi le code tagliate , regola di sala e di pepe e aggiungi una macinata di peperoncino.
-Butta gli gnocchi in acqua bollente e prelevali con una schiumarola quando salgono a galla , passandoli nella pentola del sugo. Completa con le foglioline di un rametto di origano fresco.
-Sistema gli gnocchi nei piatti e guarnisci con i rametti di origano rimasti.
 

martedì 9 giugno 2015

Forno dipendente

Oggi , grazie al cielo , è una giornata più fresca rispetto alle precedenti , infatti il termometro di casa segna 27° contro i 30° dei giorni scorsi : pochi gradi ed è tutta un'altra storia. Comunque non è che io soffra così tanto il caldo , a dire il vero ho sempre preferito l'estate all'inverno anche in situazioni di canicola opprimente e anche ora , che sono al sesto mese di gravidanza , sfidando tutte le previsioni di "cassandre" che mi vorrebbero tutta estate sotto il getto ininterrotto del condizionatore , io mi sento bene e mi voglio godere appieno questa meravigliosa stagione. Come al solito però c'è un "però", che , quando si tratta di schemi , me li sovverte e fa in modo che il puro e semplice buon senso venga soppiantato da un'idea portatrice di imperante masochismo .
Sì , lo riconosco : non so fare a meno del forno , in quest'ultima settimana non è passato giorno senza che il forno abbia scaricato i suoi 200° nella mia cucina. Quindi ho scelto la giornata di oggi , appunto un po' più fresca , per postare questa ricetta , per sentirmi meno in vergogna per avere fatto pane , pizza e focacce in un periodo che vedrebbe meglio : insalatone , crudo e melone e tutto ciò che può essere gustato dopo un passaggio in frigo o nel polare freezer.
Tornando a me , era parecchio che non facevo il pane e , aprendo lo sportello della dispensa , mi è caduto l'occhio sull'angolo delle farine e ne ho presi due sacchetti quasi finiti , kamut e farro ; lì vicino mi osservava anche una confezione di semi di lino , comprata per la voglia di apportare al mio organismo una preziosa fonte di omega 3 e mai aperta. Quindi ho coperto il mio latente masochismo con una più nobile maschera da salutista e mi sono buttata in questa combinazione , da cui ne è uscito un pane che davvero è molto proteico e fonte di minerali importanti quali : selenio , zinco e magnesio ; i semi di lino poi fanno molto bene al mio bambino e il prodotto finale è piaciuto molto anche al critico gastronomico di casa : mio marito. Ricetta approvata!
Se ti va di preparare questo pane in questi giorni , non dovresti soffrire molto il caldo (stando agli esperti meteo) e poi comunque lo puoi congelare e tirare fuori all'occorrenza , ma non lo dire ai tuoi commensali , al contrario sfoggia dinnanzi a loro tutta la tua capacità di adattamento e sopportazione al clima torrido pur di mettere in tavola cibi buoni e genuini per la loro salute psicofisica ! Se , invece , non ti va propio di prepararlo , ma solo di gustarlo , allora è il caso che tu rispolveri il libretto dei "conti in sospeso" , che penso ogni tanto faccia capolino in qualche cassetto della memoria , chiedendo al/alla fortunato/a di controllarti il forno, affinchè il pane non si bruci , ovviamente dopo aver chiuso bene la porta della cucina.
Non è mica sempre vero che la vendetta è un piatto da consumarsi freddo...

Panini morbidi di kamut e farro con semi di lino

Ingredienti
per 15 panini circa

250 gr farina di kamut
250 gr farina di farro
5 gr di lievito di birra fresco
100 ml di latte tiepido
250 ml di acqua
10 gr di sale (circa 2 cucchiaini)
semi di lino q.b

-In una ciotola metti le due farine e aggiungi la metà dell'acqua , mescolando con un cucchiaio di legno. Aggiungi a questo punto il lievito sbriciolato , ancora acqua e mescola.
-Inizia ad impastare usando le dita di una mano e con l'altra metti il latte e per ultimo il sale. All'inizio l'impasto deve risultare molto "stracciato". Fai riposare 10 min.
 
-Trascorso il tempo di riposo , metti abbondante farina su una spianatoia e trasferici l'impasto , stendilo leggermente con la punta delle dita , raccoglilo a sacchettino , giralo di 90° e ripeti il procedimento per altre tre volte. Fai riposare in una ciotola per  10 min.
-Ripeti il passaggio precedente per altre due volte , metti l'impasto in un ciotola infarinata , coperta con della pellicola e fai lievitare per 3/4 ore oppure metti in frigo per 24 ore.*
-Dividi l'impasto in 15 pezzi , forma delle palline e disponile su una teglia coperta di cartaforno , fai lievitare ancora per un'ora .
-Spennella i panini con dell'olio e rifiniscili con i semi di lino . Completa con una spruzzata di farina e cuoci nel forno caldo a 220° per 25 min circa.
-I panini si conservano bene per 3 giorni in un sacchetto di carta o di tela oppure li puoi congelare.
*per spiegare meglio questa operazione e la sua manualità ti consiglio questo video del metodo di Gabriele Bonci , che mi ha davvero conquistata e che utilizzo per tutti i miei impasti.

 
 


domenica 7 giugno 2015

Profumo di mare a mezzogiorno

Oggi fa caldo , anche ieri faceva molto caldo e anche il giorno prima . Oggi però è diverso , perchè al caldo si è aggiunta la voglia di mare , forse sarà la domenica , che in genere è un giorno più tranquillo , da dedicare al relax , ma sta di fatto che avrei propio voglia di un lettino , un ombrellone e un bel libro da leggere fra un tuffo refrigerante e l'altro , nel mare più blu che ci sia.. Non avendo il dono del teletrasporto , cerco di ricreare il mio mare , a partire dai ricordi , direttamente nel mio salotto : se chiudo gli occhi rivedo il lungomare della riviera dei  fiori , a Ospedaletti , vicino a Sanremo , dove ho passato le estati della mia infanzia e la spiaggia di sassi dove facevo il bagno tutte le mattine alle 11 in punto , orario imposto dal coprifuoco di mezzogiorno per il pranzo e il riposino. Sono seguite altre estati ed altri mari : la Sardegna , il Gargano , Riccione e ancora la Liguria , ogni mare diverso dall'altro : in casa , albergo , barca , ma tutti accomunati dallo stesso profumo , che mi riporta allo sciabordio delle onde propio a mezzogiorno , quando l'aria si impregna del profumo del pesce fritto , quello buono , che ti mette subito appetito e ti risveglia dal dolce torpore in cui ti stavi cullando.. Il profumo del fritto evoca il mare nella mia mente più di qualsiasi altro ricordo , come un canto di sirene che non puoi fare a meno di seguire  una volta che l'hai ascoltato. Ho preparato questo sandwich di sardine e ho chiuso gli occhi mentre lo assaporavo, croccante e sfizioso , mentre col mio cartoccio camminavo sul lungomare e guardavo la spiaggia piena , finalmente , dopo tanti mesi a sognare il caldo.. Il mio pranzo è consumato , mi distendo sul mio lettino e aspetto un po' prima di tuffarmi..nel frattempo continuo il mio libro.. quanto si sta bene..quasi quasi mi faccio portare un bel gelato fresco.."Un cornetto va bene?"
"Si, grazie" rispondo io.
"Basta che poi ti prepari" dice lui.
Apro gli occhi e.. mio marito lavora nella mia spiaggia?
Buona domenica a tutti, al mare o in salotto!

Sandwich di sardine

Ingredienti
per 2 persone

20 sardine fresche
1 mozzarella fiordilatte
10 capperi sott'aceto
origano fresco
2 uova
sale q.b
scorza grattugiata di limone
pan grattato
olio di semi di arachide

-Sbriciola la mozzarella con le mani e lasciala in una ciotolina.
-Nel frattempo pulisci le sardine con le mani: togli la testa (usciranno anche le viscere), aprile a libro , seguendo col pollice la linea della pancia e togli la lisca centrale.
-Prendi 10 sardine e metti su ciascuna delle briciole di mozzarella , un cappero, una fogliolina di origano e qualche briciola di scorza di limone. Chiudi con le 10 restanti sardine come a formare un sandwich e passali prima nell'uovo sbattuto , poi nel pangrattato , sigillando bene i lati.
-Friggi in olio ben caldo e scola su carta assorbente.
- Sala il tutto e guarnisci con origano fresco e scorza di limone.

venerdì 5 giugno 2015

Ispirazione Cannavacciuolo

Sta catallizzando la mia attenzione dalla fine del mese scorso, quando è partita la terza serie di "Cucine da incubo"; avevo guardato anche le passate edizioni , ma di quest'ultima sto notando tanti particolari sulle ricette , che prima non mi erano saltati all'occhio. E' una serie tv che penso non abbia nulla da invidiare a quella targata UK o US , perchè ne emerge propio l'italianità , l'unicità che ci distingue nel mondo e l'artefice di questo "imprinting" è senza dubbio lo chef  Antonino Cannavacciuolo.
Sarà la taglia 3xl o quelle pacche che ti raddrizzano al momento anche le vertebre più indisciplinate , ma traspare subito che questo pluristellato chef  la puzza sotto il naso non ce l'ha , ma riesce a rinnovare anche le cucine più incrostate sia dal cibo stantio che dalla supponenza.. La ricette che propone in "Cucine da incubo" si basano su ingredienti semplici e poco costosi , piatti di facile esecuzione , ma "con l'amore nel piatto" , come dice lui : è questo che mi ha catturata del suo modus operandi .  Mai coprire i gusti , ma esaltarli , rispettare gli ingredienti per far risaltare i sapori e gli odori : sono frasi che ripete spesso quando presenta i suoi piatti e che te li fanno assaporare ancor prima di assaggiarli. Propio guardando un nido di spaghetti proposto in una puntata , ho avuto l'ispirazione per questo piatto : niente di nuovo sotto il sole , intendiamoci , ma con tanto amore e gusto nel piatto! Grazie chef , spero un giorno di poter abbandonare il mio palato alle tue dolci attenzioni, ma nel frattempo continua a ispirarmi con il tuo talento e la tua filosofia di vita!

Nido di spaghetti con pomodorini Pachino

 su fonduta di pecorino e basilico

Ingredienti
per due persone

150 gr di spaghetti
150 gr di pomodorini Pachino
30 gr di pecorino toscano semistagionato
1 spicchio d'aglio
7 foglioline di basilico fresco
sale e pepe q.b
olio evo

-Lava i pomodorini e tuffali per pochi secondi in acqua bollente , spellali e tagliali in quattro.
-Cuoci la pasta in acqua bollente salata. Nel frattempo in una larga padella soffriggi lo spicchio d'aglio in tre cucchiaio di olio evo e fai saltare i pomodorini per pochi min , regola di sale e di pepe.
-Grattugia il pecorino (circa 5 cucchiai) e frullalo con il basilico e con tre o quattro cucchiai di acqua di cottura della pasta , per ottenere una salsa non troppo densa.
-Scola la pasta e falla saltare nella padella coi pomodorini e togli l'aglio.
-Assembla il piatto : metti alla base la fonduta di pecorino , gli spaghetti a nido (aiutati con un forchettone e un mestolo) e i pomodorini.
-Servi caldo e.. buon appetito!

martedì 2 giugno 2015

un metro e 80, un po' naif...

.. ti sei presentato con queste parole la prima volta che siamo usciti insieme , quel 2 di novembre. Mi ricordo che gli alberi erano già tutti spogli e che tirava un gran vento freddo. Di ben altro tenore , invece , il 2 giugno del 2010 , quando ci siamo sposati : era una bella giornata calda e assolata e il vento ancora una volta ci accompagnava : gagliardo , impetuoso e scombina programmi. Ho sempre pensato che quella giornata sia stata specchio della nostra storia : tanto sole a scaldarci dopo mesi di freddo e tanto vento a portare scompiglio.
Grazie di essere arrivato , quando ormai non ci speravo più..
Grazie che come pioggia fresca hai bagnato una terra arida e l'hai resa capace di fiorire ancora..
Grazie perchè non hai mai cercato di cambiarmi , ma mi hai sempre incoraggiata e sostenuta nelle mie scelte , come marito e come amico..
Grazie perchè ogni giorno mi hai fatto sentire amata , onorata e rispettata .. e ora , dopo cinque anni sono esattamente dove vorrei essere : accanto a te.
Buon anniversario , amore mio..
Tanti auguri a noi!

lunedì 1 giugno 2015

La nobile arte del riciclo

Oggi per pranzo ho fatto quello che in cucina mi riesce meglio : utilizzare gli avanzi dei pasti precedenti per creare qualcosa di nuovo , ossia riciclare. Non so perchè , ma aprire il frigo e osservarne il contenuto ha un'attività stimolante e terapeutica sui miei neuroni : è come avere tante tessere dello Scarabeo sparse davanti a me e combinarle, cercando, fra le varie possibilità , la soluzione dal punteggio più alto. Mi fa sentire davvero in pace con me stessa e con il mondo sapere di non aver sprecato nulla di quello che ho comprato, la giudico una cosa molto nobile con effetti molto positivi sia sull'anima che sul portafogli. Sono assolutamente convinta che il dare nuova vita alle cose sia un'arte , un contatto metafisico.
 Mi è capitato propio ieri sera , mentre ritiravo la polenta avanzata : ho aperto e chiuso il frigo ed è finita lì... Così almeno credevo, ma l'immagine di quello che c'era al suo interno mi si è stampata involontariamente nella testa e così , con la complicità di un ruminante a fianco e di una biscia nella pancia , ho passato gran parte della notte a pensare e solo dopo aver realizzato "in pectore" la mia opera , mi sono abbandonata fra le braccia di Morfeo.. Ti lascio la ricetta di quello che ne è venuto fuori, per me non è propio niente male..

Torre di riso con bandiera croccante su prato di piselli

Ingredienti
per due persone

85 gr di piselli
100 ml di acqua
2 fettine di pancetta affumicata
200 gr di risotto avanzato (il mio era alla parmigiana)
2 rametti di origano fresco (facoltativo)
sale e pepe q.b

-Metti l'acqua e i piselli in un pentolino e fai bollire per circa 8 min .
Aggiungi il rametto di origano e riduci il tutto in purea con un frullatore a immersione , regola di sale e di pepe.
-Rosola le fettine di pancetta in un padellino antiaderente , finchè non saranno croccanti.
-Scalda il riso in una padella e mettilo in due stampini da crème caramel usa e getta solo per dare la forma.
-Assembla il piatto : metti la purea di piselli sul fondo, sforma il riso e adagialo sopra, completa con la pancetta croccante e il rametto di origano. Puoi servire sia caldo che tiepido.