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domenica 31 maggio 2015

Follie di quasi estate..

Oggi è domenica, l'ultimo giorno del mese di maggio, e qui, a un tiro di schioppo da expo, dopo una mattinata nuvolosa, il cielo si è aperto ad un caldo sole e la strada al passaggio del Giro d'Italia. Giornata di doppia festa quindi, se non di tripla, visto che per i più siamo nel pieno del ponte del 2 giugno : prova del nove per la stagione estiva -recitano i tiggì-e il termometro qui è sicuramente d'accordo. Per quanto mi riguarda è quadrupla festa, dal momento che finalmente, dopo un'attesa che dura dallo scorso agosto, oggi finisce il campionato di calcio!
La stagione delle grigliate, delle fresche insalate e del prosciutto e melone apre le sue porte e io.." cosa gradisci ti prepari per cena, amore mio? "
Risposta secca e decisa : "Polenta e zola!".
All'inizio penso che il recente cono di pulizia auricolare non abbia funzionato, poi, affidandomi al metodo di lettura del labiale, mi rendo conto di avere compreso alla perfezione la richiesta che, in barba al calendario e alla colonnina di mercurio, ci riporterà indietro di quattro mesi almeno.
Del resto però il matrimonio non è tutto rose e fiori, quindi accetto la mia croce, fingendo trasporto ed entusiasmo per l'insana richiesta.
Mi metto all'opera nel pomeriggio ; visto che lui lavora posso procedere in tutta calma : prendo la mia busta di polenta bergamasca e iniziano i miei dubbi.. Già, perchè le dosi consigliate sul sacchetto non mi quadrano : 4 litri d'acqua per soli 100 gr di farina.. Possibile? Errore di battitura di un incauto correttore di bozze? Giungo alla conclusione che ho a che fare con dei professionisti della polenta e della bozza, dopotutto sono solo 30/40 min di cottura, quindi.. Quindi dopo un'ora di sudore la verità mi si palesa in maniera lapalissiana : manca uno zero a quei 100 grammi!
In quel momento il panico serpeggia sul pavimento della cucina, il mondo sta per crollarmi addosso, il tempo stringe e.. succede l'impensabile : mi dimentico completamente della mia condizione femminile ( soggetto dal pensiero circolare, inconcludente) e prendo la situazione di petto : un'altra pentola, 250 gr di farina di mais, un litro d'acqua, una presa di sale. Dopo 30 min c'è una polenta perfetta sotto i miei occhi. La cena è salva, in barba all'estate in arrivo e ai correttori di bozze!

Polenta e zola

Ingredienti
per quattro persone

250 gr di farina di mais
1 litro d'acqua
una presa di sale grosso
400 gr di gorgonzola

- Porta a bollore in una pentola capiente, l'acqua con il sale, abbassa la fiamma e versa la farina di mais a pioggia, senza smettere di mescolare.
-Cuoci per 30/40 min, sempre mescolando.
-Rivesti una teglia di carta forno, versaci la polenta e livella con il dorso di un cucchiaio e fai raffreddare.
-Accendi il forno in modalità grill a 220 gradi.
-Ricopri la polenta con il gorgonzola e inforna per 15 min circa, finchè il formaggio non formerà la crosticina.
-Servi ben caldo

 

venerdì 29 maggio 2015

Un vecchio libro, una bambina e un cesto di fragole

Un libro datato 1977 e una bambina di tre anni, sulla sedia della cucina, con un lapis in mano, getta astratte linee blu, che nella sua testolina vorrebbero riprodurre l'immagine di quei due cuochi, con quel grande cappello che tanto le piace.
Il risultato però non è all'altezza delle sue aspettative; chiude il libro di scatto e ne imprigiona un angolo di copertina nella morsa dei suoi dentini da latte, tormentandolo, finchè non lo strappa. Le sue piccole dita seguono quel bordo frastagliato, mentre lei mastica nervosamente la prova del suo misfatto...
Trentasette anni dopo, in un'altra cucina, altre dita, più vissute, accarezzano quell'angolo e lei sorride, un po' malinconica, pensando a quella monella capricciosa e piena di vita di una volta. Lo stesso libro, con i suoi due cuochi e la tovaglia a quadrettini a far da copertina, è sempre lì a guardarla: più vecchia, meno capricciosa, ma con la stessa ansia di vita di allora, pensa lei. Gira lentamente le pesanti pagine ingiallite dal tempo, inspirando quell'odore di carta vecchia, depositaria di tanti segreti, che ancora la affascina con la sua magia. Qualcosa, in quel momento, però, la distrae: un colpo sordo, un piccolo scatto dentro di lei, la riporta dolcemente al presente; sorride mentre si accarezza la pancia e corre con la mente a un futuro ormai prossimo e carico di aspettative.. La tarda primavera, il periodo dell'anno che lei ama di più, è al culmine e inebria tutti i suoi sensi in un turbinio di colori, profumi e sapori, che si rincorrono nella sua testa, permettendole salti temporali di decenni, come un'improbabile macchina del tempo. Guardando dalla larga finestra pensa che fra un anno anche il suo bambino vedrà lo stesso verde dei campi, incorniciato da forti robinie che si incappucciano coi loro candidi fiori bianchi e odorosi.
Se si potesse fermare questo momento, imprigionarlo come in un barattolo e liberarlo, magari nei lunghi inverni, per squarciarne buio e freddo..
"Lo puoi fare!" dice una vocina dentro di lei..e un un profumo, si distingue nell'aria e si fa largo, attirando la sua attenzione e , come un sottile filo di Arianna, la porta verso la soluzione: un cesto di turgide e rosse fragole troneggia sul tavolo della sua cucina, offrendosi disarmante, come la più docile e al tempo stesso ambita delle prede.
Confettura di fragole.. pagina 25.. ci vorrà parecchio tempo, questo è sicuro, ma , del resto, le cose più belle si fanno sempre attendere...


Confettura di fragole

Ingredienti
per circa 4/5 vasetti da 125 ml di capacità

1,5 kg di fragole
750 gr di zucchero semolato
un limone
un bicchiere d'acqua

- Lava velocemente le fragole, asciugale con carta assorbente, togli il picciolo, tagliale e ponile in una ciotola capiente. Aggiungi la scorza e il succo del limone.
- Mescola in una pentola lo zucchero con il bicchiere d'acqua e fai bollire per circa 4 min, facendo attenzione che non prenda colore. Versalo ancora caldo sulle fragole, mescola e fai riposare per un'ora.
- Ora puoi sfruttare questa attesa per sterilizzare i tuoi vasetti: metti sul fuoco una pentola abbastanza capiente da contenere i recipienti che vuoi usare, lava i vasetti e i loro tappi e quando l'acqua bolle, tuffaceli (anche i tappi) e falli bollire per almeno 15 min. Aiutati con una pinza da cuoco per estrarli dall'acqua e mettili su un canovaccio a testa in giù.
-Versa le fragole in una casseruola, mettila sul fuoco e porta lentamente a ebollizione, mescolando e togliendo la schiuma che man mano si formerà. Puoi aiutarti con una schiumarola che in genere si usa per i fritti.
-Fai bollire finchè la confettura non raggiungerà la densità desiderata (per la mia ci sono volute quasi due ore). In questo fase ti sarà utile un piattino: versaci un pochino di confettura e inclinalo: se la confettura fatica a scorrere è pronta.
-Riempi subito i vasetti con la confettura, tappali e girali a testa in giù sul canovaccio per 30 min. Trascorso questo tempo, girali e dovresti aver ottenuto il sottovuoto.
-Una volta freddi , etichettali con nome del contenuto e data di scadenza: con questa percentuale di zucchero si conservano per quasi un anno. Nel caso un vasetto sia rimasto a metà, niente paura: conservalo in frigo e consumalo in breve tempo (a colazione con una fetta di pane tostato è l'ideale!).




martedì 26 maggio 2015

L'animale che c'è in me

Un ghiro, piccolo e dolce animaletto, tanto carino, conosciuto per quella particolare caratteristica di cadere in un sonno profondo e prolungato per buona parte dell'anno, si annida in me fin dalla più tenera età. Il ghiro ha sempre determinato la mie scelte in materia di appuntamenti, di studio, di lavoro e perfino di make-up (due dita di fondotinta ogni giorno per mimetizzare i devastanti segni del cuscino sul viso) e veicolava la mia libertà di scelta, i miei buoni propositi. Già, perchè io, di buoni propositi, ne ho sempre avuti molti nella vita, ma sono sempre rimasti tali, perchè il ghiro non mi mollava, anzi, si radicava sempre di più in me ed otteneva sempre più potere sulle mie fragili membra..
Fino a poco tempo fa è sempre stata una battaglia persa contro di lui... Ma ora.. E' da qualche mese che c'è aria di rivoluzione e il ghiro se ne è accorto che io sto cambiando pelle, che sto subendo una metamorfosi, preferendogli altri animali: il grillo, allegro e salterino e l'allodola, sentinella del mattino!
Pare propio che alla soglia dei 40 si cambi vita, sarà che il mio bambino scalcia e mi rammenta che forse, per un po', sarò destinata a non dormire o a farlo molto poco.
Sarà per tutti questi motivi e forse anche per altri, ma sai che ti dico, caro ghiro?
Che con il grillo e l'allodola sono molto più felice, padrona del mio tempo, finalmente!
Quindi, caro ghiro, è ora di salutarsi, di dirsi addio; forse un giorno ci rincontreremo, ma per ora qui non c'è più posto per te. La ragazzina perennemente innamorata del propio cuscino è diventata un vulcano domestico in piena attività, una Isabella Beeton 2.0 che gira per casa, facendone risplendere anche gli angoli dimenticati da tempo e che organizza la dispensa in maniera impeccabile!
Proprio alla grande Isabella Beeton, guru di economia domestica in epoca vittoriana, mi sono ispirata per questi piccoli dolcetti, che ricordano i suoi famosi muffins solo per la forma. Con queste dolcezze e il loro profumo cioccolatoso per casa, ho reso meno amaro l'addio al ghiro e mi sono proiettata verso un radioso futuro!

NON CHIAMATEMI MUFFIN!

Ingredienti
per 12 pezzi

125 gr cioccolato fondente (70% cacao)
100 gr burro
100 gr zucchero a velo
3 uova
50 gr farina 00
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 pizzico di sale
12 amarene sciroppate

-Accendi il forno a 170 gradi statico.
-Prendi uno stampo da 12 muffins e inserisci altrettanti pirottini di carta.
-Sciogli a bagnomaria il burro con il cioccolato, quindi togli il recipiente e tieni da parte.
-Metti un altro recipiente sulla pentola usata per il bagnomaria e monta le uova con lo zucchero con un frullino elettrico, fino ad ottenere un composto spumoso (ci vorranno circa 7 min).
-Togli dal fuoco e incorpora, con un setaccio, la farina, il bicarbonato e il sale, mescolando con un cucchiaio di legno, dal basso verso l'alto per non smontare il composto.
-Unisci il composto di cioccolato a quello di uova e, una volta amalgamati, riempi i 12 stampini (non fino all'orlo, perchè in cottura aumenteranno di volume). Rifinisci ogni tortina con un'amarena e inforna per 12/15 min.
-Togli dal forno, fai intiepidire e sforma le tortine. Una volta fredde, conservale su un piatto o un'alzata coperti.
Queste piccole tortine si conservano molto bene anche per cinque giorni, rimangono morbide e gustoste.

 

domenica 24 maggio 2015

Doppia coppia o poker?

E' domenica finalmente e mio marito è a casa con me, non ci capitava da settimane di passare una giornata insieme. La primavera finalmente si rifà largo dopo giornate autunnali, la colazione è già stata consumata in tranquillità e le vongole nel frigo aspettano silenziosamente di essere preparate per la cena con un bel tuffo  in acqua fredda. Dentro questa bolla di calma, però, un pensiero si fa largo, come un fulmine a ciel sereno, mi ridesta di colpo dal mio torpore: "E per pranzo?". Nooo!!! E' successo ancora una volta, mi è sfuggito quel quid, quel dettaglio (e chiamalo dettaglio!) che non sono riuscita a mettere a fuoco. E ora che si fa? Come un abile croupier lancio le mie carte sul tavolo, sciorinando gli accostamenti più audaci che un furtivo sguardo nel frigo aperto mi consente, ostento la non chalance di chi vuol convicere che era tutto programmato.. ma il mio scaltro marito, esperto conoscitore della sua dolce metà, non ci casca e interrompe con calma e decisione il mio monologo: si alza, apre lo sportello della nostra mini-dispensa e cala con risolutezza la sua coppia d'assi, che riporterà la nostra domenica sui binari iniziali: fagioli cannellini e pelati!. Non volendo perdere la mano, rispondo, senza colpo ferire, con la mia accoppiata vincente: pancetta e piselli freschi!
Insomma, è finita in parità, ma le nostre coppie, insieme, di fatto sono state un bel poker: vincente, inaspettato e per questo ancora più gustoso, dando vita a un piatto che è entrato di diritto nella nostro ricettario di famiglia!
Buona domenica
Maria


Un fagiolo..a primavera

Ingredienti
per 2 persone molto affamate

- 25 gr pancetta affumicata
- 1 lattina da 400 gr di fagioli cannellini
- 1 lattina da 400 gr di pomodori pelati
- 130 gr di pisellini freschi
- 2 foglie di salvia
- sale e pepe q.b
- peperoncino secco da macinare q.b


-Scotenna la pancetta, tagliala a dadini e falla rosolare in una larga padella a fiamma dolce.
-Aggiungi i fagioli con il loro brodo e la salvia, alza la fiamma e fai restringere per 10 min circa.
-Aggiungi i  piselli, cuoci ancora 5 min, nel frattempo frulla i pelati con il loro succo e
versali nella padella. A questo punto dai tre macinate di peperoncino, abbassa la fiamma e cuoci con il coperchio per 10 min.
-Togli il coperchio, assaggia, regola di sale e di pepe e fai restrigere il tutto per 7 min circa.
Servi caldo in ciotoline, io ho aggiunto un filo d'olio e del pane abbrustolito.


venerdì 22 maggio 2015

La mia bruschetta

Dio benedica chi ha inventato la bruschetta!
Ma come la si può descrivere? Io lo faccio con tre parole che, secondo me, determinano la ricetta ideale: semplice, veloce e buona da far paura!
La bruschetta è la mia ricetta salvatempo e salvagusto: quando ho praticamente il frigo vuoto e una gran fame, la mia mente e il mio stomaco ricorrono sempre a lei e non rimangono mai delusi. Pane, olio e sale, nella versione classica, sono sempre rassicuranti e confortanti nella loro semplicità.
Quando ho voglia di un antipasto che solletichi lo stomaco, ma senza appagarlo completamente, preparo due tipi di bruschette: una al lardo e una con acciughe e pomodoro, che sono diventate un classico della mia cucina e sempre divorate da mio marito (soprattutto quando dice di non avere molta fame!).

BRUSCHETTE DI TERRA E MARE

Ingredienti
per due persone o per una affamatissima

8 fette di pane tipo sfilatino alte circa 1\2 cm
4 fette di lardo di Colonnata
1 pomodoro
4 filetti di acciughe sott'olio
4 foglie di basilico
4 rametti di rosmarino
olio extravergine di oliva
fleur de sel

-Taglia il pomodoro a metà e ricavane quattro fettine, taglia il basilico a listarelle.
-Fai scaldare le fette di pane nel tostapane o in una padella antiaderente, quando la parte a contatto con il calore sarà colorita, gira le fette e ungile con un goccio di olio extravergine di oliva.
-Disponi le fette di lardo e i rametti di rosmarino su quattro fette di pane.
-Togli dal fuoco o dal tostapane quando il pane sarà colorito anche sull'altro lato.
-Disponi le bruschette su un tagliere e rifinisci le altre quattro con il pomodoro, i filetti di acciughe e le listarelle di basilico. Completa con il fleur de sel e un filo d'olio evo.
Servi subito!

Si comincia!

Ciao,
mi chiamo Maria, vivo a 15 km da Milano in un piccolo appartamento, ex fienile, con una grande cucina vista campi.
Che dire di me? Non ho mai schemi, non rieso ad averli nemmeno quando me li impongo. La mia vita è fatta di cose semplici e ruota attorno ai miei affetti.
Sono figlia, da quasi quarant'anni, di Anna e Maurilio (sposati da 45), sono moglie di Gabriele da cinque e mamma di Francesco ( da sei mesi nella mia pancia!), sono anche sorella e zia di otto nipoti!
La cucina è il mio modo di dire a tutti loro "Vi voglio bene".
"Le scarpe rosse" è un titolo un po' insolito per un blog di cucina, ma l'ho scelto perchè credo mi rappresenti molto. Le mie scarpe rosse non hanno il tacco 12 (beato chi riesce a portarlo!), ma sono semplici sneakers, un po' vissute, che mi permettono di andare dove voglio e cambiare direzione quando voglio, propio come la mia cucina: spontanea, immediata e rassicurante nella sua imprevedibilità e imperfezione.
Questo blog, con le sue "impressioni di cucina", raccoglie le mie idee, che spesso si traducono in ricette.
Se passi fra queste pagine, sarei felice se tu trovassi qualcosa che ti piace, ma se così non fosse, allora cambia le mie ricette, piegale alle tue voglie e stravolgile secondo i tuoi gusti, perchè la via per la felicità non è mai scontata, ognuno trova la sua anche quando meno se lo aspetta.
E allora.. Si comincia!
Maria